Recensione concerto Marco Masini 27 Maggio 2017 Padova

Prima e ultima data per me di questo tour teatrale di Spostato di un secondo.

Per un impegno personale ho dovuto rinunciare a malincuore alla data di Brescia, dove tutto avrebbe avuto un valore più amplificato, essendo la mia città.

Data di chiusura di questo tour, Marco sembra contento di essere lì e ringrazia calorosamente la città di Padova per l’ospitalità di sempre.

A livello generale, posso dire che si tratta di uno spettacolo ben strutturato, studiato nei dettagli e curato.

Le luci sono ottime, la scenografia è molto semplice ed essenziale, ma nulla sembra essere lasciato al caso.

Scaletta buona, con il blocco centrale clamoroso e il resto che invece si poteva leggermente smussare, ma non è una scaletta di cui potersi lamentare più di tanto (soprattutto se paragonata ad altre del passato)

Marco vocalmente assolutamente perfetto ed esecuzioni impeccabili, salvo qualche piccolissimo errore nei testi, ma su cui si può certamente sorvolare.

Non si è risparmiato sugli acuti e mi sembra di non avere avvertito la voce registrata sotto, ma non posso confermarlo al 100 %.

Mi pare che abbia dato “la parola” al pubblico meno spesso di quanto faccia solitamente, ed è un gesto che ho apprezzato, perché il microfono al pubblico usato troppo spesso, è sinonimo di poca voglia di impegnarsi nella parte alta delle canzoni (e se si impegna ce la fa eccome, e si è visto)

Credo fortemente che un tour nei teatri, a pagamento, debba essere fatto come si deve, debba essere messa da parte la “scazzataggine” che può avvertirsi in piazza nei concerti gratuiti (e comunque non sarebbe una giustificazione)

Un acuto paralizzante ad esempio, per me è stato quello di Niente d’importante, davvero avevo gli occhi sbarrati.

Le tre migliori interpretazioni in assoluto sono state Ci vorrebbe il mare, Caro babbo e Signor Tenente. Parlo di quelle impeccabili, in cui Marco c’era veramente ed è riuscito ad emozionarsi realmente. Precisione, intensità, trasporto, sentimento.

Si avverte tantissimo la differenza tra quando canta tanto per cantare e quando invece ci mette davvero l’Anima.

Per me qui la differenza è stata abissale rispetto ad altri pezzi.

Purtroppo vederlo cantare camminando avanti e indietro per il palco con la solita mano in tasca non da una gran bella impressione. Canzoni come E ti amo, Io ti volevo, ma anche altre, secondo me cantate in quel modo hanno comunicato ben poco. E non lo dico perché mi piacciono meno, ma proprio per il modo in cui le canta.

Tra le nuove la migliore interpretazione senza dubbio All’altro capo di un filo, sicuramente la miglior canzone del nuovo album per testo, interpretazione, profondità e significato e a mio parare supera di gran lunga Tu non esisti per spessore del pezzo, e anche dal vivo confermo questa impressione.

Dovendo dare un giudizio anche soggettivo, visto che si parla pur sempre si sensazioni ed emozioni, quelle che mi hanno emozionato maggiormente, vuoi per le mie preferenze personali, vuoi per il mio stato d’animo, sono state in primis su tutte La libertà, poi Frankenstein e A cosa pensi (prima volta che la sento dal vivo)

Il blocco centrale con i medley e le chicche è indiscutibilmente molto prezioso, ma va detto che questi nuovi arrangiamenti in chiave elettro-pop svalorizzano (e non poco secondo me) dei pezzi che in realtà sono dei veri gioielli.

Uno su tutti (e penso che siamo tutti d’accordo) Lontano dai tuoi angeli, che perde gran parte della sua intimità. Stesso discorso per Frankenstein, anche se è una tra quelle che nonostante questo più mi ha emozionato. Certe canzoni non dovrebbero essere MAI toccate, soprattutto quelle lente e fatte al piano.

Anche il fatto che certe canzoni siano tagliate un po’ le sminuisce, ma piuttosto che non sentirle preferisco degli accenni, anche se, miseria, la canzone finisce proprio sul più bello così, è un sacrilegio!

Che peccato, ma del resto è la logica dei medley che va accettata, non si può inserire un’intera discografia in una scaletta.

I musicisti sono stati valorizzati come si deve, visto che ad ognuno è stato assegnato un pezzo da fare da solo con Marco, anche se il tutto ha reso questi pezzi parecchio scanzonati.

Se per Le ragazze serie e Ti vorrei può andar bene, trovo che vada un po’ meno bene su Disperato e Fuori di qui, ad esempio.

Molto divertenti i musicisti che hanno improvvisato un balletto sulle note di Fuori di qui e hanno “alleggerito” lo spettacolo.

Ritengo che, per quanto poco mi piacciano, obiettivamente doveva essere dato maggior risalto ai nuovi pezzi, che difficilmente potremo risentire in altri tour, tolto i due singoli.

Spostato di un secondo eseguita molto bene, una spanna sopra a Sanremo, ma l’emozione continua a non arrivarmi; la ritengo una canzone discreta con un buon testo, niente di più.

Molto toccante invece la chiusura con Una lettera a chi sarò, che mi riporta davvero alle atmosfere di Marco come me. Davvero un gran pezzo e Marco quando è al piano trasmette sempre qualcosa in più.

Degna di nota l’interpretazione di Malinconoia, con Iammarino al piano e Marco in piedi con l’asta (prima volta che la sento cantata senza essere suonata al piano da lui)

Per quanto riguarda il pubblico:

L’ultimo settore era completamente inutilizzato e coperto con un telone (cosa che mi aspettavo e già successa in altri tour)

Le ultime file del secondo settore erano vuote (parlo di file intere), tanto che la security ci ha detto che potevamo sederci dove volevamo.

Alla fine però davanti di gente ce n’era e il pubblico è stato anche abbastanza caloroso, soprattutto nella parte finale (come è naturale che sia), anche se avevo persone intorno a me ferme immobili che non hanno cantato mezza canzone per gran parte del live.

Bello il finale classico con le persone sotto al palco per gli ultimi 4 pezzi dove Marco sembra cercare con gli occhi le persone che da sempre vede sotto a quel palco.

Il Geox non era né strapieno né vuoto, resto dell’idea che sia troppo grande per le potenzialità di Marco di oggi.

Il giudizio complessivo su questo concerto è assolutamente buono per me, risentire certe canzoni del passato è sempre un colpo al cuore, e poi è da togliere il fiato il fatto che siano cantate tutte in maniera consecutiva. Non fai in tempo a riprenderti da uno shock che subito parte un’altra perla!

C ‘è davvero un gran pezzo della mia vita in quelle canzoni, tanti ricordi, tante emozioni.

Alcune canzoni però potrebbero davvero essere tolte dalla scaletta, non parlo certo di T’innamorerai, Vaffanculo e Bella stronza che è giusto che ci siano soprattutto per i non fans, ma canzoni come E ti amo, Le ragazze serie, Ti vorrei, sono davvero mediocri e soprattutto trite e ritrite e non danno certo il valore aggiunto allo spettacolo. Tre canzoni nuove al posto di queste non sarebbero state più adeguate? (e lo dico contro il mio interesse eh!)

Grazie a Marco perché anche se lo critico tanto e spesso, la sua Musica è da sempre una fedele compagna di vita.

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